Turismo Italia : il “delirio” dei borghi.

Luca Martucci
5 min readMay 7, 2018

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Come previsto l’ Anno dei Borghi indetto dal MIBACT per il 2017 è stato un successo, ma a fronte di titoloni giornalistici con dati inverosimili, che diventano subito virali, qualche precisazione è necessaria.

L’ Associazione Borghi più Belli d’ Italia ha lanciato la sua nuova guida 2018 nella sede dell’ ENIT e nell’ occasione sono stati rivelati alcuni dati ISTAT, che subito hanno scatenato il delirio mediatico e la condivisione frenetica sui social. Peccato si tratti di numeri del tutto irrealistici .

Repubblica, ma anche Corriere, Ansa , Mediaset TV ,e media specializzati come TTG Italia o Travelnostop, hanno parlato di un incremento di ben “24 milioni “di presenze …in 279 borghi, quelli che fanno appunto parte dell’ Associazione. L’intervento del Direttore ISTAT è stato completamente frainteso in quanto 24 milioni di presenze in più è l’ incremento a totale sull’ intero territorio italiano.

Non è lontanamente pensabile che meno di 300 borghi , con quelle dimensioni e quell’ offerta ricettiva, possano aver realizzato un incremento medio di 86.000 presenze in un anno. Forse in qualche decennio, oppure mai, per fortuna e per gaudio di chi teme il cosidetto “overtourism” e non ama quantità e classifiche. Questi i dati provvisori ISTAT per intero comparto nel 2017.

Per tornare con i piedi per terra, in base a quanto pubblicato nel sito dell’ Associazione le presenze nei 279 borghi sarebbero state 13 milioni ( non come incremento ma come numero assoluto dell’ anno !).

Da notare che le percentuali di crescita (tra 3 e 4 %) sono comunque inferiori a quelle registrate dall’ Italia a totale (+6%), mentre tralasciamo commenti sulla permanenza media per non tornare sulla scarsa attendibilità più in generale della rilevazione ISTAT.

Stiamo quindi parlando del 3 % circa degli arrivi totali in Italia, nonostante che buona parte degli sforzi promozionali del Ministero, Enit e regioni al seguito siano stati incentrati nello scorso anno sulla divulgazione di queste mete.

Nessuno mette in discussione valore culturale e sopratutto motivazioni di preservazione e sviluppo sostenibile di queste località , ma come già dicevamo qui un anno fa , e poi qualche mese dopo a proposito di iniziative discutibili come il Passaborgo, la “febbre dei borghi” è del tutto sproporzionata rispetto al suo “peso economico” sul complesso dei flussi di turisti in Italia.

Purtroppo mancano dati, od almeno stime, su quanto le presenze abbiano generato in termini economici, senza considerare che il forte impatto economico degli escursionisti in giornata è quasi sempre trascurato.

Un tentativo in tal senso è stato fatto qualche settimana fa in altra indagine del CST di Firenze per Confesercenti dove si parla di un tesoretto di 8,2 miliardi (di cui più della metà generato da stranieri ) per un universo però ben più consistente di 5.500 borghi , che avrebbero sommato 95 milioni di presenze. Può essere che queste rappresentino il 22 % del totale Italia ?

Si, tutto dipende dalla lista delle località che sono di volta in volta considerate tra i borghi !

Nel sito Viaggio-Italiano lanciato dal MIBACT erano contemplati circa 1000 borghi, ma il dimensionamento del turismo nei boghi varia in funzione dell’occasione della pubblicazione dei dati : può essere l’ ennesimo convegno od un ’evento specifico , come appunto il lancio di una fiera o di una guida. Il più delle volte l’output numerico è strumentale alle motivazioni ( per lo più politiche ed auto-promozionali )dei committenti l’ indagine o degli organizzatori dell’ evento stesso.

Se nella lista si fanno rientrare comuni/borghi , famosi da sempre come mete di turismo balneare o di appassionati della montagna, con buona pace della presunta motivazione culturale della visita , il gioco è fatto.

Le liste dei borghi sono poi così elastiche, da prestarsi a dichiarazioni come quelle citate in questo articolo , secondo il quale il Direttore ISTAT nel suo intervento avrebbe parlato di crescite del 37 % (?) se si considerano comuni contigui ai borghi. I borghi non sono monadi , quindi “ allargandosi ulteriormente, e considerando i comuni nel raggio di 10 chilometri il dato cresce ancora”.

Di questo passo arriviamo al capoluogo della regione di riferimento…e non ne parliamo più : l’ Italia quindi non è solo “un museo diffuso”, ma a questo punto può essere considerata.. anche “un borgo diffuso”!

Anche i dati pubblicati in occasione del lancio della prossima fiera delle Città d’ Arte hanno avuto un forte impatto mediatico, ed al famoso grido “Con la Cultura si mangia” sono stati celebrati i sensibili incrementi delle presenze negli ultimi sette anni. Ma quanto si mangia (non nei convegni ) è ancora un mistero, nè aiuta il confronto con i dati sulla spesa dei turisti stranieri di Banca d’ Italia. Possibile che Matera, Bologna o Verona a fronte di tali incrementi di presenze, siano cresciute così poco per quanto riguarda la spesa degli stranieri ?

Sul cluster ‘Città d’ Arte” caratteristica del nostro sistema, che non trova riscontro in altre destinazioni ,dove si preferisce giustamente parlare di grandi città, turismo urbano e cosmopolita più che culturale , ci sarebbero da fare molte considerazioni, ma torniamo all’ argomento in oggetto.

Da notare che non solo giornalisti, addetti ai lavori ,e sopratutto fanatici pasdaran del turismo sostenibile, ma anche associazioni di categoria come Federturismo , ENIT e la stessa Associazione dei Borghi più Belli , hanno contribuito a divulgare il dato “mostruoso”, senza minimamente riflettere sulla sua palese incongruenza.

Cercando in rete abbiamo trovato anche questa perla di un anno fa dove addirittura si tira in ballo… anche la Madonna !

Naturalmente all’ Associazione dei Borghi più Belli , tutto questo clamore fa più che bene. Poter contare su ENIT non solo per il lancio della guida , ma anche per workshop e fiere all’ estero, senza dubbio è un assist che farebbe gola a chiunque. Il peso politico dell’ associazione, emanazione della potente ANCI, si fa sentire, ed ovviamente fa bene alla cassa anche delle aziende di marketing ed editoria coinvolte.

Fa quindi bene il presidente dell’ Associazione a parlare di turisti come “azionisti della bellezza italiana’, ma a questo punto..lo siamo un po’ tutti, anche se certi dividendi …noi non li vedremo mai.

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Luca Martucci
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Written by Luca Martucci

Pensieri, parole, opere ed omissioni, ma sopratutto Azioni per il marketing di destinazione, visto dal Brasile.

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